Autorità:
Corte d’Appello
Data:
14/06/2023
Numero:
4279
Regione:
Lazio
La Corte d’Appello di Roma, con la sentenza del 14 giugno del 2023, n. 4279, ha accertato la natura discriminatoria e la responsabilità del Comune di Sabaudia per la mancata eliminazione delle barriere architettoniche e delle inadeguatezze strutturali presenti lungo il litorale sabaudo che impediscono l’accesso agli impianti di balneazione e costituiscono così una discriminazione indiretta. Secondo il giudice, «l’esistenza di ampia definizione legislativa e regolamentare di barriere architettoniche e di accessibilità rende la normativa sull’obbligo dell’eliminazione delle prime, e sul diritto alla seconda per le persone con disabilità, immediatamente precettiva ed idonea a far ritenere prive di qualsivoglia legittima giustificazione la discriminazione o la situazione di svantaggio in cui si vengano a trovare queste ultime, consentendo loro il ricorso alla tutela antidiscriminatoria, quando l’accessibilità sia impedita o limitata ciò, a prescindere, dall’esistenza di una norma regolamentare apposita che attribuisca la qualificazione di barriera architettonica ad un determinato stato dei luoghi».