Autorità:
Tribunale
Data:
14 febbraio 2024
Numero:
–
Regione:
Emilia-Romagna
Il Tribunale di Bologna, con questa ordinanza, si è pronunciato sulla richiesta di alcuni condomini di inibire l’esecuzione delle opere volte alla installazione, nel primo cortile dell’edificio del condominio, di una piattaforma elevatrice a servizio dei due appartamenti al primo piano di proprietà dei convenuti. I ricorrenti si opponevano all’installazione dell’ascensore sia per questioni legate alla regolarità dell’opera in relazione a previsioni pubblicistiche, sia per questioni relative alla protezione dei beni condominiali, alla diretta tutela dei beni di loro proprietà e al possibile pregiudizio al decoro architettonico dell’edificio, prospettando come soluzione alternativa l’installazione di un servoscala. Il Tribunale ha rigettato il ricorso: in primo luogo, ha ritenuto che nel caso di specie la soluzione del servoscala fosse preclusa dalle norme tecniche, considerato l’elevato dislivello da superare, nonché sconsigliata per ragioni di sicurezza; in secondo luogo, sulla base delle relazioni di uno degli ingegneri delle parti, ha concluso per la regolarità dell’ascensore in base alle norme pubblicistiche, ricordando inoltre che la disciplina speciale in materia di superamento di barriere architettoniche contempla espressamente e quindi autorizza con un regime di favore (la deroga alle norme sulle distanze previste dai regolamenti edilizi) l’ipotesi di realizzazione di impianti realizzati nei cortili interni e nelle chiostrine di fabbricati condominiali, come nel caso di specie. Con riguardo al possibile pregiudizio del decoro architettonico prospettato dai ricorrenti, il tribunale ha ribadito che a seguito dell’entrata in vigore e conversione in legge del decreto semplificazioni (d.l. n. 76 del 2020) non c’è più alcun riferimento al decoro quale limite alla costruzione di opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche se tale elemento dovesse mantenere una rilevanza in merito, «le finalità di tutela di un interesse di rango anche costituzionale» quale quello all’accessibilità dei luoghi «alzano la soglia di tolleranza e incidono nella coscienza sociale influenzando il giudizio estetico e orientandolo in senso favorevole al superamento delle barriere architettoniche».