TAR Abruzzo, sede di Pescara, sez. I, sent. 22 febbraio 2024, n. 54

Con la sentenza n. 54 del 22 febbraio 2024, Il TAR Abruzzo si è pronunciato sulla richiesta di annullamento del provvedimento di rimozione degli effetti della SCIA avente ad oggetto interventi di ristrutturazione edilizia, presentata da una società titolare di una residenza per anziani contro il Comune di Francavilla al Mare.  Nel caso di specie, la società ricorrente, che esercitava la propria attività al secondo, terzo e quarto piano di un immobile di proprietà di un’altra società con cui aveva stipulato un contratto di locazione, aveva inoltrato al Comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per un intervento di manutenzione straordinaria consistente nella realizzazione di un montalettighe esterno finalizzato al superamento di barriere architettoniche (necessaria anche ai fini dell’ottenimento, da parte della ricorrente, dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività ricettiva quale struttura residenziale protetta). Il Comune aveva annullato la SCIA ritenendo che non fossero rispettate, relativamente alle unità immobiliari facenti parte dello stesso edificio, le distanze previste dal Codice Civile (artt. 873, 907) e che data la presenza di un ascensore, il montalettighe non potesse essere considerato una misura per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il TAR ha accolto il ricorso affermando che l’ampiezza del diritto di violare la regola privatistica delle distanze è nella disponibilità del locatore comune; quindi, è necessario verificare e attribuire valore privilegiato al contenuto del contratto di locazione tra il ricorrente e il proprietario dello stabile, dal quale risulta che alla società ricorrente è stata attribuita la facoltà di eseguire a proprie spese tutti gli interventi necessari per adeguare la struttura all’attività da svolgere (struttura sanitaria protetta, attività di accoglienza per anziani), e il locatore si è obbligato a sottoscrivere le istanze di autorizzazione necessarie.