Autorità:
Corte d’Appello
Data:
18/01/2023
Numero:
7
Regione:
Umbria
La Corte d’Appello di Perugia, sez. Lavoro, con sent. 18 gennaio 2023, n. 7 si è soffermata sulla legittimità di clausole con cui il datore di lavoro si riserva di non assumere candidati che, pur utilmente collocati in graduatoria, presentano una condizione di disabilità. La Corte ha affrontato il caso di un lavoratore selezionato per l’assunzione, ma successivamente escluso in ragione della sua idoneità con prescrizione allo svolgimento della mansione. Effettivamente, l’azienda in questione aveva emanato un avviso di ricerca per pubblica selezione che statuiva l’esclusione dalla graduatoria nel caso in cui il lavoratore selezionato fosse risultato inidoneo alla mansione oppure idoneo ma con prescrizione. Secondo la Corte d’appello perugina simile clausola è da considerarsi indirettamente discriminatoria, in quanto «non giustificata oggettivamente, né comprovata nella sua pertinenza e proporzionalità alle mansioni proprie» del profilo professionale ricercato. La clausola in questione era pertanto da ritenersi solo apparentemente neutra: in realtà essa incide «sui soggetti portatori di disabilità», a fronte di problematiche «facilmente superabili con l’uso di particolari dispositivi». A fronte della natura di tale clausola, il datore di lavoro avrebbe dunque dovuto «fornire la prova dell’insussistenza della discriminazione, dimostrando che le differenze di trattamento sulle condizioni di accesso al lavoro connesse alle caratteristiche della minorazione fisica fossero giustificate dalla natura dell’attività lavorativa o dal contesto in cui essa veniva esercitata». In mancanza di una simile prova, il datore di lavoro non ha in definitiva superato «la presunzione di discriminazione derivante dalla diversità di trattamento prevista nella clausola del bando di selezione per i soggetti portatori di disabilità comportanti una idoneità con prescrizioni, posto che il lavoratore è risultato idoneo a svolgere la quasi totalità delle attività connesse alle mansioni proprie del profilo professionale».